908 la prima Porsche mondiale


di Massimo Campi

Nel 1969 la Porsche conquista il titolo mondiale marche con la 908 di tre litri. L’ultima stagione degli anni ’60 è un anno di transizione per le gare di durata dopo la lunga lotta tra Ford e Ferrari finita nel 1967, quando la casa americana paga dei risultati ottenuti ha abbandonato le corse di durata. La Scuderia di Maranello, dopo avere conquistato il titolo mondiale del 1967 con la P4, ha deciso di abbandonare la serie in disaccordo con la Federazione Mondiale che ha abolito i prototipi oltre i tre litri di cilindrata. Nelle gare di durata corrono ancora le vetture sport di cinque litri, come la Ford GT40 realizzata in un numero adeguato di vetture per essere omologata come granturismo ed i prototipi di tre litri di cilindrata dove si fa strada la Porsche, decisa a conquistare un posto al sole tra i produttori di vetture sportive.
La storia della casa tedesca fondata da Ferdinand Porsche ha come elemento principale la partecipazione alle corse con i suoi vari modelli sportivi. La casa di Stoccarda si è dedicata fin dagli albori, alla partecipazione nel mondiale sport-prototipi con le sue barchette di 1500 cc. Agli inizi degli anni ’60 la Porsche partecipa anche al campionato di F.1 con una monoposto su cui viene montato un motore 8 cilindri di 1,5 litri, motore che viene impiegato anche nelle gare a ruote coperte innalzando la cilindrata a 2 litri. Una delle caratteristiche dei motori realizzati dalla Porsche è il raffreddamento ad aria, realizzato montando una grossa ventola di raffreddamento comandata meccanicamente.
Nel 1967 il gruppo di tecnici della Porsche, capitanati da Ferry Piech, Helmuth Bott, Peter Falk e Hans Metzger, realizza nel reparto corse di Zuffenhausen la 907. La nuova vettura ha una profilatissima carrozzeria con coda lunga, particolarmente adatta al veloce rettilineo dell’Hunandieres in vista della 24 ore di Le Mans. La vettura monta l’otto cilindri di 2.195 cc, sempre derivato da quello della F.1. Intanto il reparto corse studia un nuovo motore di 3 litri per la nuova categoria prototipi che entra in vigore nel 1968.
La 907 serve di base per la 908, che debutta nel 1968 alla 1000 Km di Monza. Sul tracciato brianzolo vengono iscritte due vetture per Siffert-Herrmann e Scarfiotti-Mitter. Le 908 hanno problemi alla frizione, ma la prima vittoria giunge alla 1000 Km del Nurburgring. La 908 ha la stessa carrozzeria a coda lunga della 907, monta il nuovo motore otto cilindri di 2.997 cc ed un cambio a sei rapporti. La distribuzione a 16 valvole bialbero in testa consente una potenza di 355 cv a 8.500 giri. La ventola di raffreddamento cambia posizione, da orizzontale diventa verticale. Il telaio è una classica struttura in tubi ed il peso della vettura è di circa 650 kg. Nel 1968 la 908 ottiene solo due vittorie, oltre al Nurburgring vince in Austria con Siffert. L’annata vincente per la 908 è il 1969 in cui ottiene sei vittorie ed il titolo mondiale. Corrono due versioni della 908, quella a coda lunga, la 908 LH e la 908/2 in versione spider a coda corta. La 908 LH viene impiegata sui tracciati veloci, come Monza, Spa, dove vince in entrambe le gare con Siffert-Redman, e Le Mans. La 908/2 è impiegata nelle rimanenti gare ed ottiene la vittoria a Brands Hatch, Targa Florio, Nurburgring e Watkins Glen.
La storia mondiale della 908 ufficiale finisce con il 1969, a metà stagione debutta in pista la nuova Porsche 917 con il 12 cilindri di 4,5 litri, destinata a sostituire la 908 sui campi di gara, che punterà a conquistare il titolo mondiale nella classe sport. La 908 Spider continua però ad essere evoluta ed utilizzata nelle gare sui circuiti tortuosi dove ottiene ancora significative vittorie. Tra le varie evoluzioni della 908 ci sarà la 903/03, la “bicicletta”, vettura leggerissima che otterrà il successo alla Targa Florio ed al Nurburgring. Una piccola 908/02 arriverà seconda dietro la Ferrari 512S a Sebring nel 1970, ma la notizia farà molto scalpore per i piloti nell’abitacolo: Peter Revson, asso americano noto per essere membro di una famosa famiglia produttrice di cosmetici e Steve McQueen, la star di Hollywood appassionata di corse. Finita l’era delle potenti Sport di 5 litri, la piccola 908 ritornerà in auge rivitalizzata con il turbocompressore della KKK dove otterrà nuove vittorie in mano a piloti e team semiufficiali della casa di Stoccarda.