Adria Motor Week (22-24 novembre) per non rimpiangere il Motor Show e la sua area 48: intervista al Direttore dell’autodromo Mario Altoè


Intervista di Maurizio Quarta

A dimostrazione del dinamismo e della capacità innovativa presenti nel mondo del motorismo italiano, alla scomparsa del Motor Show bolognese fa eco la nascita di Adria Motor Week, che possiamo immaginare come un contenitore di eventi organizzato da Adria International Raceway, la cui prima edizione avrà luogo da venerdì 22 a domenica 24 novembre.
Ne abbiamo parlato con il suo Direttore, Mario Altoè.

Parliamo di un nuovo Motor Show? In cosa è simile e in cosa diverso dal contenitore bolognese? E soprattutto, avremo una nuova area 48 (per chi non lo sapesse: l’area 48, oggi smantellata, era il “piazzale” dove si svolgevano le competizioni legate al Motor Show, es. il Memorial Bettega e dove hanno girato tanti grandi nomi, es, McRae, Loeb, Schumacher, …) ?
Vogliamo ricreare una grande area 48 dove ci sia attività motoristica con sfide di velocità, di rally, di drifting e coinvolgimento del pubblico. La struttura di Adria si presta particolarmente a questo tipo di eventi, con l’affiancamento della recente area kart alla pista.

Suddivideremo le piste per le varie attività, nel tracciato tradizionale avremo sfide veloci side by side, nell’area kart ci sarà il rally, in un’altra area del paddock avrà spazio il drifting. E poi ci saranno aree nel paddock per l’offroad e per test di vetture stradali, anche elettriche.
Avremo poi anche una parte con spazi espositivi inerenti al settore racing, accessori, abbigliamento.

L’intento è di realizzare una grande Area 48, ma nel contempo non ci interessa avere un evento che faccia il verso al Motor Show esponendo vetture commerciali standard. Il pubblico deve trovare auto da corsa.

Ovvero: quali erano i punti di forza del MS e quali i punti più deboli?
Non sta a me dire quali fossero i punti deboli del Motor Show, ma essendo la nostra una struttura prettamente sportiva, con il supporto di ACI Sport vogliamo proporre soprattutto il racing.

Come è nata l’idea e come si è trasformata in un progetto ormai compiuto?
L’idea è nata da quando abbiamo costruito il circuito di Adria: abbiamo sempre avuto il pallino di fare questo tipo di eventi. Negli anni abbiamo acquisito l’esperienza nell’ organizzare questo tipo di manifestazioni e abbiamo finalmente voluto realizzare questo evento.

Il pubblico, giovane e meno giovane ha sempre più voglia di vedere sfide spettacolari, di salire su macchine da rally e drifting, e magari potrebbe appassionarsi tanto da arrivare – un domani – a guidare una di quelle macchine.

Che aspettative avete in termini di pubblico? Non pensate che la collocazione geografica possa essere un deterrente per il grande pubblico, specie in periodi di grandi nebbie?

Avete studiato qualche misura specifica per attrarre persone specie dalla Lombardia?

Per questa prima edizione non ci siamo posti delle aspettative precise.

Sappiamo che ogni progetto deve avviarsi. Abbiamo pensato di contenere il prezzo del biglietto a 12 euro, e penso che sarà interessante per il pubblico.

Un grande pubblico arriverà nel raggio di 100 km, il che significa comprendere Venezia, Padova, Ferrara, Bologna, ma siamo certi che se lo spettacolo è confezionato bene il pubblico affronta volentieri 200 chilometri per vedere una giornata di bel motosport.

Grandi nomi e grandi case: chi ci sarà?
Saranno certamente presenti Riccardo Patrese, Marco Lucchinelli e Luca Badoer, tra gli altri.

Le Case non saranno presenti ufficialmente, ma vi possiamo assicurare che quelle rappresentate dalle auto in pista saranno davvero numerose.
Tra gli eventi della Motor Week, ci sarà anche una selezione del Rally Italia Talent.

Chiudiamo con le parole di Marco Rogano, Direttore Generale di ACI Sport: “Gli autodromi sono dei ‘contenitori’ che non devono servire solo per eventi agonistici come quelli che viviamo tutto l’anno con gli ACI Racing Weekend o anche con gli eventi internazionali, ma anche per ravvivare con eventi-spettacolo lo sport automobilistico, che dopo il calcio è il più seguito in Italia”.

Un’esempio da seguire da parte di tante strutture che purtroppo durante l’anno, al di fuori delle competizioni, appaiono come cattedrali nel deserto.

 

Foto credit: ACI