Il gentleman driver milanese affida ad una metafora d’ispirazione etologa l’annuncio dell’ingresso nel Campionato Italiano Turismo Endurance con una Giulietta 1.750 turbo secondo i dettami TCR. E tra i piloti della Scuderia Giudici anche Nicola Larini ed Alessandro Nannini!
L’Alfa Romeo 155 2.5 V6 che vola e vince con Nicola Larini sul Nürburgring, nel tracciato della Nordschleife, è un’immagine impressa nella memoria di tutti gli appassionati.
Compariva d’incanto un arcobaleno temporale lungo 58 anni, una congiunzione ideale con il successo di Tazio Nuvolari nel Gran Premio di Germania del 1935 ed attraverso una storia proseguita scintillante fino alla vittoria del DTM del 1993.
È sul filo di queste stesse emozioni che Gianni Giudici, peraltro protagonista dei programmi sportivi Alfa Romeo di quegli stessi anni, ha voluto ravvivare l’espressione sportiva di un marchio che più di qualsiasi altro al mondo è patrimonio della stessa storia delle competizioni.
“L’amore per l’Alfa Romeo è qualcosa che non si può spiegare – commenta il gentleman milanese -qualsiasi appassionato vorrebbe vederla sempre impegnata nelle corse. È da questa stessa passione che nasce l’idea di preparare la Giulietta Quadrifoglio Verde per schierarla in pista. Ho avuto due macchine dall’Alfa Romeo senza documenti e senza targa per un loro impiego agonistico, ma non c’è alcun supporto della Casa. L’Alfa Romeo non mi riconosce nessuna patente di ufficialità. Il progetto è solo nostro ed è curato dalla Giannetti di Torino. Forse l’unico aiuto di cui abbiamo bisogno è per l’elettronica. La centralina deve restare di serie, ma se tolgo uno specchietto e va in blocco devo sapere come poter intervenire. Il primo programma è quello nella serie tedesca VLN. Doveva partire proprio questo weekend, ma c’è neve e ghiaccio sulla pista del Nürburgring e quindi sarà rinviato”.
Non solo Germania, però, perché la Scuderia Giudici vuole riportare le Alfa in pista anche in Italia..
“Diciamo che il nostro obiettivo è riportare il marchio del Quadrifoglio Verde in pista. Sulla scena nazionale il Campionato Italiano Turismo Endurance è la sua sede naturale, non c’è dubbio. Accanto alla Giulietta per il VLN stiamo infatti terminando l’altra in configurazione TCR per poterla schierare nella Divisione Super Production. Credo possa essere competitiva, anche se il motore è 1.750. La potenza che riusciremo a tirare fuori potremo metterla a frutto su una vettura che telaisticamente sarà curatissima. Non ho paura degli avversari che sono già presenti. E neanche di quelli che pare vogliano schierarsi proprio con un’altra Alfa Romeo. Il mio messaggio deve essere chiaro: sarò il maschio Alfa sulla Giulietta.”.
E quali saranno le armi per dare espressione in pista alla metafora etologa del ruolo dominante?
“Non mi tirerei indietro, ma nella mia squadra posso scegliere tra due fuoriclasse come Nicola Larini ed Alessandro Nannini che come me sono straordinariamente legati all’Alfa Romeo e fanno parte della sua storia. A loro vorrei affiancare un giovane, come mio figlio Claudio. E comunque ci sarei anch’io”.