Riportare il pubblico negli autodromi: la sfida del Campionato Italiano TCR DSG Endurance – Suissemotorsport intervista Fiammetta La Guidara

 

di Maurizio Quarta

Il circuito di Monza ha iniziato il nuovo anno con un evento particolarmente significativo: la presentazione del Campionato Italiano TCR DSG Endurance, nuova serie riservata alle vetture turismo TCR che montano il cambio DSG.
Ricca la presenza al tavolo dei relatori: Marco Rogano (Direttore Generale di ACI Sport), Gian Carlo Minardi (Presidente della Commissione Velocità), Marcello Lotti (ideatore del TCR e responsabile di WSC), Tarcisio Bernasconi (Scuderia del Girasole, che avrà in carico la gestione tecnica del campionato), Alexander Hecker (Audi Sport Customer Racing) e Stefano Tagliapietra (CUPRA Italia). Al tavolo anche i piloti Dindo Capello e Salvatore Tavano, in rappresentanza dei marchi Audi e CUPRA: quest’ultimo, campione in carica del TCR Italy, è sceso in pista con la sua Cupra DSG, per far assaggiare ai presenti la nuova tecnologia della realtà aumentata, che attraverso uno speciale visore, permette di avere una visuale a 360 gradi dell’abitacolo e di interagire in diretta con il pilota.

In cabina di regia Fiammetta La Guidara, Responsabile dell’Ufficio Stampa del Campionato Italiano TCR DSG Endurance per ACI Sport, alla quale abbiamo chiesto di raccontare il nuovo campionato.

A quali esigenze risponde l’introduzione di un nuovo campionato?
Quest’anno ACI Sport sta puntando molto sul format dell’endurance, che ha applicato al campionato italiano GT e al turismo. Il TCR Endurance è riservato esclusivamente alle vetture con cambio DSG e in questo si differenzia ulteriormente dal TCR Sprint, aperto anche alle vetture con cambio sequenziale.

Quali le caratteristiche principali, organizzative/gestionali e tecniche?
Il campionato si articola in sei gare sui principali circuiti italiani, da Monza a Vallelunga, da Misano a Imola e Mugello. Ogni gara dura due ore, con due soste obbligatorie. Ma già le qualifiche si concludono con una gara sprint, che va a determinare la griglia di partenza L’organizzazione è di ACI Sport, con il supporto tecnico della Scuderia del Girasole di Tarcisio Bernasconi. Si può partecipare con la propria squadra, oppure noleggiare una macchina dalla struttura interna che mette a disposizione Audi, Cupra e Volkswagen pronto-gara e la relativa assistenza tecnica e sportiva. In questo caso il pilota non deve far altro che presentarsi in pista per le prove libere e le qualifiche.

Endurance, soprattutto, e gare sprint: perché questa scelta?
La formula dell’endurance dà la possibilità di partecipare ad un singolo driver, oppure ad un equipaggio composto da due o tre piloti. Questo significa che i piloti possono dividersi la spesa. L’obiettivo è ridurre i costi per consentire di approcciarsi al motorsport anche ai più giovani e più in generale a chi ha un budget contenuto.

Come si colloca nelle strategie motorsport di Audi e VW?
Il Gruppo Volkswagen crede molto nelle potenzialità delle proprie vetture TCR con cambio DSG, che per forza di cose nel contesto delle gare sprint, accanto alle rivali con cambio sequenziale, non possono mettersi nella giusta luce. Gli ingegneri e i tecnici del Gruppo saranno a fianco del campionato per tutta la stagione, sia in pista sia tra una gara e l’altra.

Audi ha già il monomarca Lamborghini: intravedi sinergie possibili anche solo a livello di eventi condivisi?
Certo, è possibile. Il campionato italiano TCR DSG Endurance è aperto ad ogni tipo di collaborazione. L’obiettivo è quello di portare il Motorsport alla gente, e di far tornare il pubblico nei circuiti e ogni sinergia è la benvenuta.

Target di piloti: c’è qualche nome di richiamo, a parte Capello “cooptato “ forzosamente per una gara?
Comunicheremo a breve l’entry list, comunque puntiamo ad avere ospiti VIP ad ogni round, ma ovviamente fuori classifica, perché è giusto che i piloti che partecipano ad una gara spot non vadano ad influire su chi si gioca il campionato.

Perché un giovane dovrebbe preferire questa formula rispetto ad altre nel proprio percorso di crescita verso le sorelle maggiori?
Le ruote coperte oggi costituiscono una valida opzione anche per chi arriva dal kart: si può iniziare dal turismo e approdare nel GT. Il campionato italiano TCR DSG Endurance ha di particolare il costo contenuto rispetto al TCR che si disputa con vetture sequenziali, e dà la possibilità risparmiare ulteriormente dividendo la macchina con altri compagni di squadra, guidando comunque tanto. Le auto sono prestazionali e, essendo simili nelle prestazioni, consentono ai piloti veloci di mettersi in luce. Infine, è un vero e proprio campionato titolato e godrà della diretta TV e streaming, quindi offre un’elevata visibilità.

Veniamo all’elemento qualificante della nuova serie: portare il motorismo sportivo verso il pubblico.
Tema annoso, se pensiamo che uno dei problemi “strutturali” del motorismo sportivo in termini di pubblico è la perdita quasi totale della generazione dei Millennials e della fascia 17-35 anni. Diverse possono essere le spiegazioni, tra le quali un diverso atteggiamento che le nuove generazioni hanno nei confronti dell’automobile: da traguardo (la prima macchina acquistata con il primo lavoro) a semplice strumento di consumo che posso oggi pagare solo quando e per quanto mi serve (ride sharing, car sharing). Non banale anche il tema dell’identificazione: mentre nel calcio è facile identificarsi nei vari Dybala, Higuain e Ronaldo, dato che i ragazzini sicuramente hanno giocato e giocano con un pallone su campi di calcio e calcetto, in molte formule, come la F1, può non essere così immediata l’identificazione di un teen ager in un pilota che ha spesso il doppio dei suoi anni e che viene magari premiato o intervistato da qualcuno che a sua volta ha il doppio degli anni del premiato.

In Italia, e a Monza in particolare, l’affluenza media del pubblico a eventi nazionali e di non grande richiamo mediatico è generalmente molto bassa: vi siete posti il problema e con quali proposte pensate di operare sul problema?
Riportare il pubblico in pista è un obiettivo primario. Per questo abbiamo ideato diverse iniziative, che inizieranno il venerdì prima della gara già fuori dal circuito. E poi nel paddock il pubblico non dovrà mai annoiarsi: per questo ci sarà un vero e proprio villaggio dedicato e saranno organizzate diverse iniziative: dalla visita guidata all’autodromo alle gare con il simulatore.

Strategia di comunicazione delle formula? Il ruolo di Matitaccia?
Chiediamo la massima collaborazione ai media, perché abbiamo bisogno di far sapere agli appassionati che il paddock gli riserverà una serie di iniziative inedite, anche per portarli a diretto contatto con i piloti. Matitaccia, al secolo Giorgio Serra, ha disegnato la locandina del campionato per la nostra presentazione stampa e ci accompagnerà per tutta la stagione anticipando con uno dei suoi bellissimi disegni i circuiti dove andremo a correre. Ci ha promesso anche di venire a trovarci in pista e noi ne siamo molto felici perché oltre ad essere un grande artista è anche un vero appassionato e profondo conoscitore del motorsport in tutti i suoi aspetti.

Il paddock: vi ispirate a modelli “aperti” tipo SBK (o Rally di Monza) o più “riservati” e asettici tipo F1?
Il nostro sarà un paddock assolutamente aperto. Vogliamo portare il podio al centro del paddock, affinché tutti possano vedere e avvicinare i piloti, e non soltanto chi possiede un pass per la pitlane. Il villaggio del TCR DSG Endurance ospiterà spettatori e piloti allo stesso modo.

Qual è il target cui vi rivolgete?
Un pubblico eterogeneo: dal giovane che arriva dal kart, al pilota gentleman che corre per divertirsi, passando per il pilota professionista.

Realtà aumentata: un gadget o qualcosa di più? Se sì, cosa
L’utilizzo dello speciale visore che consente allo spettatore di guardare la gara a 360 gradi, come se stesse seduto in macchina a fianco del pilota, è sicuramente più di un gadget: rappresenta un’intuizione, avuta da Tarcisio Bernasconi, team-owner della Scuderia del Girasole, per dare agli appassionati le stesse emozioni che vive il pilota. Grazie alla realtà aumentata, semplicemente girando la testa lo spettatore può vedere anche le macchine che sopraggiungono alle spalle del pilota.

C’è qualche barriera tecnologica e/o brevettuale che ne impedisce la replica in altre formule?
Per quello che ne sappiamo no.

Probabile che, in assenza di barriere, altri inizieranno a copiare la cosa facendo perdere al TCR DSG il vantaggio competitivo: vi siete posti il problema?
Non siamo gelosi della nostra iniziativa. Come detto, l’obiettivo è quello di portare il pubblico di nuovo nel Motorsport. Sappiamo di essere stati i primi al mondo ad applicare la realtà aumentata sulle macchine da corsa, ma se altri inizieranno a ‘copiare’ l’iniziativa questo non potrà far altro che del bene al motorsport, portando un numero sempre maggiore di appassionati in pista.

La F1 ha eliminato le “bandierine” per metterci dei ragazzini: voi rispondete con l’Isola dei Famosi. Se uno degli obiettivi è quello di portare le famiglie in autodromo, non rischia di essere controproducente un legame troppo stretto con questa tipologia di personaggi?
Non vogliamo portare in autodromo solo le famiglie, ma tutti gli appassionati del Motorsport. Il ‘personaggio’ intervenuto alla nostra presentazione, Cristina Buccino, è una modella che ha oltre 2 milioni di followers su Instagram, e siamo certi che portare il Motorsport fuori dal suo ambiente sia positivo. Inoltre chi ama le auto ama il bello in generale. Perché privarli dunque di un belvedere?