Suzuki alla ricerca dell’equilibrio potenza/affidabilità

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Con 19 anni di esperienza nella MotoGP™ per Motorcycle News, in questa stagione la firma di Matthew Birt si unisce al team motogp.com

Finora abbiamo visto anche il veterano Valentino Rossi può esser ancora veloce, che il quinto posto di Marc Marquez in Qatar l’ha riportato tra i comuni mortali e che per la prima volta in sette anni la Ducati sembra tornata una serie pretendente al titolo.

A tener banco infatti, non è solo l’interesse sulla classifica piloti; negli ultimi anni si è fatta viva è la lotta per la supremazia tecnica, con la Ducati che è tornata a minacciare il dominio giapponese in MotoGP™.

È stato bello vedere lo scorso fine settimana ad Austin tre Case diverse ripartirsi la prima fila sulla griglia nelle qualifiche e i tra gradini del podio a fine gara.

Tuttavia, le rientranti Suzuki e Aprilia devono colmare un divario, e questo divario è enorme.

Ma proprio il cammino intrapreso da Ducati deve esser un esempio per Suzuki e Aprilia, che si trovano ad affrontare la difficile sfida di cercare di costruire dei prototipi 1000cc competitivi da zero.

Alla sua seconda gara in assoluto, le Suzuki GSX-RR hanno concluso con un duplice piazzamento nella Top 10.

Un buon risultato, ma che al tempo stesso evidenzia la mole di lavoro ancora da fare. E In Suzuki sanno da dove partire. Sul lungo rettilineo del Texas, sia Aleix Espargarò che Maverick Vinales perdevano 4 decimi solo in quel settore.

Questo weekend in Argentina ne ritroveremo un altro lungo da sesta marcia, che evidenzierà nuovamente il punto debole della Suzuki.

La casa di Hamamatsu non avrà pronto un nuovo e più potente propulsore prima di metà giugno, nel test post-gara presso il Circuit de Catalunya.

Ma non questione di messa a punto. È la potenza che manca! E tirare fuori altri cavalli non sarà affatto un compito facile: perché il rischio sarebbe quello di comprometterne l’affidabilità.

Ovvero, esattamente quella questione che la Suzuki si è trovata ad affrontare sul finire della scorsa stagione, quando ha dovuto sacrificare la potenza che non consentiva al collaudatore Randy de Puniet di terminare una sessione.

Nella seconda parte di questa stagione 2015 sarà pronto anche un nuovo cambio seamless, ma attualmente la priorità numero uno per Davide Brivio &Co. è quella di ottenere un po’ più di velocità dal motore.

La risalita è sicuramente un processo lungo, difficile e carico di insidie. Ma Ducati ha dato dimostrazione si saperne venir fuori.

Fonte: motogp.com