Il pilota di Adria festeggia il ritorno, dopo venticinque anni dall’ultima apparizione su queste speciali, con una prestazione, scaccia crisi, di altissimo livello nel CIRAS.
Adria (RO), 02 Settembre 2019 – Ritorno in grande stile quello che ha visto protagonista un rivitalizzato Matteo Luise, in occasione dell’edizione numero ventiquattro del Rally Alpi Orientali Historic, andato in scena a cavallo tra Venerdì e Sabato scorso in quel del Friuli Venezia Giulia.
Il pilota di Adria si presentava alla vigilia dell’appuntamento valido per il FIA European Historic Rally Championship e per il Campionato Italiano Rally Auto Storiche accompagnato da alcuni fantasmi del passato, certi più recenti ed altri risalenti ad un’ormai lontana stagione 1994.
In quell’occasione l’evento friulano, valido per il Trofeo Fiat Cinquecento, vedeva uno sfortunato polesano costretto a cedere la vittoria per un’anomala foratura, avvenuta in rettilineo.
Conto con la dea bendata che sembrava non avere mai un pareggio, tornando a parlare di 2019 con due prestazioni da primo attore, al Valsugana Historic Rally ed al Rally Campagnolo, andate in fumo a pochi chilometri dal termine dell’ultima prova speciale.
Grinta e determinazione non sono mai mancate nel DNA del portacolori del Team Bassano ed il recente weekend è tornato a regalarci, con la sorte fuori dai giochi, la migliore versione dell’adriese, capace di portare la sua Fiat Ritmo 130 Abarth gruppo A, assieme alla moglie Melissa Ferro, sino all’ottavo gradino della classifica assoluta e quinto di raggruppamento.
Un risultato solido, concreto, in grado di mettere nel dimenticatoio le disavventure precedenti, guardando al futuro con positività, in vista del prossimo Rally Elba Storico di fine Settembre.
“Ci voleva una gara così” – racconta Luise – “e, finalmente, è andata bene. Era ora. Una trasferta soddisfacente sotto tutti i punti di vista. Non abbiamo mai avuto alcun problema alla vettura e, per questo, vogliamo ringraziare Silvano Amati, Valentino Vettore e tutti i ragazzi della nostra squadra. Siamo una famiglia, si vince e si perde tutti assieme. Un particolare complimento lo volevo fare a Melissa, compagna di vita e di abitacolo. In una gara così impegnativa, per il ruolo del navigatore, come l’Alpi Orientali devo dire che si è comportata benissimo. Non ha sbagliato nulla ed è stata bravissima, in ogni frangente. È cresciuta tanto.”
Un Luise in palla si faceva notare già sulla prima frazione di gara, seppur dimezzata, chiudendo al dodicesimo posto nell’assoluta, al comando in solitaria nella classifica di classe.
Si ripartiva al Sabato, in tarda mattinata, per la seconda tappa ed l’adriese varcava la soglia della top ten sin dal primo impegno di giornata, salendo al nono posto della generale.
Un passo regolare e costante gli permetteva di mantenere la posizione, lottando con vetture più potenti come le tante Porsche 911 presenti, recuperando un’altra posizione sull’ultimo crono.
“Vista la presenza delle moderne” – sottolinea Luise – “abbiamo provato a fare dei confronti e, visti i risultati, è stato bello vedersi competitivi con una vettura del 1984. Non abbiamo mai tirato al massimo e, sulle ultime tre del Sabato, abbiamo anche alzato il piede. Potevamo concludere addirittura al settimo assoluto ma, purtroppo, siamo incappati nei problemi tecnici di Rimoldi. Gli si è spenta la vettura ed abbiamo perso un sacco di tempo. Siamo pronti e carichi per l’Elba.”