A Monza e a Le Mans mettere le ruote nella ghiaia porta bene …


Di Maurizio Quarta
Il titolo sembra una battuta, ma non è così: chiedere all’equipaggio della vettura nr. 22 del team United Autosports (Philip Hanson – Filipe Albuquerque) per verificarne la veridicità.
Come infatti si può vedere dalla foto del titolo, nel primo giro, alla staccata della prima variante, Hanson, al volante della Oreca 07 Gibson nr. 22, andava lungo nella ghiaia, toccato anche da un’altra vettura. Gara compromessa? Per nulla: grazie all’entrata della Safety Car, la vettura ha perso poco tempo nella sosta ai box per riparare il posteriore e recuperare progressivamente posizioni fino al primo posto finale.
La ghiaia ha portato bene al team anche alle 24 Ore di Le Mans quando sempre Hanson, rientrando ai box a pochi giri dalla fine per l’ultimo pit stop, ci ha messo su due ruote. Anche qui nessuna conseguenza e vittoria finale di classe LMP2 e 5° posto assoluto.


Con le due vittorie “ghiaiose” la coppia anglo-portoghese ha infilato una collana di successi nello stesso anno come nessun altro prima: vittoria di classe nel WEC (World Endurance Championship), alla 24 Ore di Le Mans e alle European Le Mans Series, con la vittoria assoluta nel Tempio della Velocità.
Da notare che il brillante pilota portoghese, un po’ come Pierre Gasly, considera l’Italia come una sua seconda casa, anche alla luce delle precedenti esperienze nel GT.

A completare il successo del team inglese la doppietta realizzata con il secondo posto della vettura gemella nr. 32 guidata da William Owen, Alex Brundle e Job Van Uitert.
Anche la vettura nr. 32 non ha fatto mancare la sua quota di ansia al team: come si vede dalla foto, si è anche lei girata in prima variante nelle fasi preliminari della gara.

La corazzata United Autosports è salita sul podio anche nella classe LMP3 ma solo sul terzo gradino, con la vettura nr. 2 di Wayne Boyd, Tom Gamble e Robert Wheldon, mentre la vittoria è andata alla nr. 13 di Martin Hippe e Dino Lunardi. Il campionato si deciderà all’ultima gara di Portimao in Portogallo.

Anche la classe LMGTE si deciderà in Portogallo dopo la vittoria di Kessel Racing nr. 74 guidata da Michael Broniszewski, David Perel e Nicola Cadei (vedi foto al pit stop).

Va segnalato che in questo periodo avere in pista 34 vetture in rappresentanza di oltre 10 nazioni è un risultato di assoluto valore.

Al di là dell’aspetto agonistico, l’evento monzese è stato caratterizzato da una nota di colore in tema di diversity, ovvero di maggiore apertura alla presenza femminile nel mondo del motorsport, tanto caro alla FIA.
Infatti erano ben due le vetture che presentavano al via equipaggi interamente in rosa: la nr. 50 del team Richard Mille e la nr. 83 del team Iron Lynx/Iron Dames.

La prima, in una splendida colorazione rosso fuoco (vedi foto al pit stop) si è classificata 11ma assoluta, dopo l’eccezionale performance alla 24 Ore di Le Mans che l’hanno vista 9° di classe e 13ma assoluta.
Il team è stato fortemente voluto dal fondatore della maison di orologeria Richard Mille, che da tempo, nel suo ruolo di Presidente della Fia Endurance Commission, si è dato la missione di rendere il motorsport sempre più femminile, promuovendo l’impiego di donne in tutti i suoi ruoli, operativi, come piloti e come manager.

Team giovane e di fatto esordiente, con Tatiana Calderón, 27 anni colombiana, prima e unica a salire sul podio nella F3 inglese; Beitske Visser, 25 anni olandese, dal mondo di Bmw Motorsport e Sophia Flörsch, 19 anni tedesca, nota alle cronache per lo spaventoso volo al GP di Macao di F3 del 2018, quando la sua vettura si sollevò da terra di quasi tre metri.

Iron Dames (vettura nr. 83), che potremmo definire la versione al femminile del team Iron Lynx, anche alla luce della livrea caratterizzata da grandi pennellate di rosa che creano un potente impatto visivo e di messaggio. Iron Dames è un progetto creato da Deborah Mayer mirato a far sviluppare e sostenere il motorsport in rosa, con il patrocinio, ben evidenziato sul muso della vettura, della Women in Motorsport Commission (WIM) della FIA.
Primo grande risultato: prima line-up femminile nella storia alla 24 Ore di Le Mans su una Ferrari.
A Monza si sono alternate al volante della Ferrari 488 GTE Manuela Gostner, Rahel Frey e Michelle Gatting, piazzandosi terze di classe e 24me assolute.

Per finire una nota di colore: l’evento monzese era chiuso al pubblico, ciò che non ha però impedito ad un numeroso gruppo di appassionati di assembrarsi dietro le reti all’uscita della prima variante: mascherine OK, distanziamento un po’ meno come si vede dalla foto.

Foto Maurizio Quarta