Biaggi: “Assen, un duello fino all’ultimo metro”

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Per il Corsaro il 2001 fu una delle stagioni più avvincenti nella classe regina, con tre vittorie in Francia, Olanda e Germania.

In particolare, ad Assen la Yamaha non saliva sul gradino più alto del podio da Rainey nell’89. Cosa ricordi di quella gara?

Fu una gara abbastanza complicata, con la pioggia nel finale. Mi ricordo soprattutto del duello con Valentino Rossi, eravamo entrambi molto competitivi. Una corsa aperta, magari conclusa in maniera anomala, ma ricca di sorpassi. Fu una bella soddisfazione anche per la Yamaha, che non vinceva ad Assen da parecchi anni e aveva inoltre base lì in Olanda.

La pioggia arrivò a rimescolare le carte. Quale fu la tua strategia?

Essenzialmente quella di non farmi trovare impreparato. Avevamo una buona messa a punto, sapevamo della possibilità di una precipitazione e, in quel caso, sarebbe valso l’ordine del giro precedente: per cui, cercavo di attaccare dov’era possibile, cosa però tutt’altro che facile quando ti ritrovi a stare con gente del calibro di Rossi.

Nel finale, Rossi si stava avvicinando pericolosamente: ricordi quel momento delicato o decisivo?

Sì, io lo superai proprio nel tratto più veloce del tracciato: mi infilai all’interno della semicurva in cui si entra in quinta marcia. Lo colsi di sorpresa, lui non se l’aspettava e andai davanti. In quel frangente fui più reattivo, lui non mi mollava, era sempre lì con me. Ma la mia Yamaha si lasciava guidare bene tra le curve del TT Circuit.

Ti sei subito reso conto della bandiera rossa? Cosa hai pensato dentro al casco quando l’hai vista?

Sì, c’era un maxischermo in fondo al rettilineo, e vidi il mio nome in vetta alla classifica dell’ordine di arrivo! Fu una grande gioia, la consapevolezza di aver portato a casa un bel risultato.

Come sarebbe finita la gara senza quell’interruzione? Chi avrebbe vinto tra voi tre, includendo anche Capirossi?

Eravamo io e Rossi ad avere in concreto la possibilità di lottare fino in fondo per la vittoria. Con i “se” e i “ma” non si va da nessuna parte, l’esito è stato quello. Sicuramente, mi sento di dire che gli avrei reso la vita difficile sino al traguardo; non fosse arrivata la bandiera rossa, avrei provato fino all’ultimo metro.

Anche oggi, a 14 anni di distanza, ci sono altri tre italiani (Rossi, Iannone e Dovizioso) che possono puntare alla vittoria. Qual è il tuo pronostico per Assen?

Vedo ancora bene Rossi, che può giocarsela sino alla fine con Lorenzo e Marquez. Dovizioso e Iannone si sono avvicinati tantissimo, in diverse occasioni hanno lottato, mostrando i grossi passi in avanti rispetto alla passata stagione, ma ancora devono esprimersi completamente.

…e per la vittoria finale in Campionato?

Non so come andrà a finire, era un bel po’ che non assistevamo a un Campionato di un livello così alto. Nelle ultime stagioni c’era stato il dominio di un solo pilota, adesso invece sono in tre: uno è tornato a vincere dopo diverso tempo, un altro ha messo a segno un filotto di vittorie che non gli era mai riuscito prima in carriera, e un altro ancora che ha commesso qualche errore di troppo. In tre hanno la possibilità di vincere tutte le gare e, alla fine, il titolo mondiale.

Che feedback puoi darci del pacchetto Aprilia MotoGP che hai provato?

In realtà la moto non c’è ancora, sarà pronta a fine anno. Quella che conoscete è un “work-in-progress” che si evolve di gara in gara. La RS-GP ha dei lati positivi, come il cambio seamless che funziona molto bene. Alcune cose sono da cambiare, altre da migliorare: ci vuole solo del tempo. E comunque hanno conquistato già dei punti iridati, e non è poco! Considerando il Campionato così competitivo e le tante moto ufficiali in griglia, credo che con la moto attuale in Aprilia si stanno ben comportando.
Fonte: motogp.com