L’epica battaglia Rossi-Lorenzo del 2009 – di Matthew Birt

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Con 19 anni di esperienza nella MotoGP™ per Motorcycle News, in questa stagione la firma di Matthew Birt si unisce al team motogp.com

Il Gran Premi Monster Energy de Catalunya 2015 si presenta più coinvolgente che mai: i compagni di squadra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo arrivano sulla pista di Barcellona in testa alla classifica iridata, divisi da appena sei punti.

Sei anni fa giungevano al Montmelò all’inseguimento dell’allora leader Casey Stoner e quando i punti di differenza erano 5. A dividerli non solo lo score: i due a malapena si parlavano e a dividerli nel box c’era un muro a impedire la condivisione dei dati.

La tensione si tagliava con il coltello e l’atmosfera elettrica si trasferì poi in pista per quella che viene ricordata come una delle gare più belle ed emozionanti, risoltasi all’ultima curva, della storia recente della MotoGP™.

In ballo c’erano molto di più che 25 punti: si trattava dell’orgoglio e dell’onore, per non parlare dell’emozione di chi ha avuto la fortuna di assistere a quell’ indimenticabile spettacolo che in questi anni ha fatto dire ai presenti “io c’ero”.

Dopo la stagione del debutto in cui aveva imparato (a sue spese, con qualche caduta di troppo) la guida che una MotoGP richiedeva, nella stagione 2009 si presentava al round casalingo con due vittorie al suo attivo (Giappone e Francia) e col chiaro intento di negare a Rossi la conquista del nono titolo.

Il pesarese sapeva bene di dover dare in fretta un segnale al Campionato e al contempo di regolare il suo giovane rivale. In perfetto ‘stile Valentino’ attuò il suo pensiero in un finale di gara, combattuto ruota-a-ruota, che diventò subito leggenda.

In un mix di abilità e inventiva, il genio di Rossi colpì a sorpresa stupendo il mondo intero all’ultima curva, dove era praticamente impossibile passare, negando allo spagnolo il primo successo nella classe regina sulla sua pista di casa.

Lorenzo stesso definì Rossi ‘intelligente e coraggioso’, mentre in quel momento stava cercando di mandare giù una sconfitta schiacciante.

Persino io non dimenticherò mai l’ovazione della sala stampa, con 150 persone che fecero un fracasso tale da sembrare 150mila.

Dopo un inizio 2015 stentato, senza aver mai incontrato il podio nelle prima tre gare della stagione, Lorenzo è stato inavvicinabile a Jerez, Le Mans e al Mugello.

Ha condotto 78 giri consecutivi in testa dall’inizio alla fine: in 66 anni di storia del Campionato del Mondo, solo Casey Stoner ha fatto meglio, con 88 giri consecutivi nella stagione del trionfo con la Ducati nel 2007.

Finora Rossi è stato l’unico pilota della top class a salire sempre sul podio in questi primi sei appuntamenti, con l’obiettivo dichiarato di inseguire la sua decima stella. Ora il Dottore deve dare un’altra scossa al campionato e interrompere la serie positiva del maiorchino.

Soprattutto, Rossi deve migliorare nei 15 minuti decisivi delle Q2, per non esser sempre costretto a rincorrere. Basti pensare che nelle ultime 78 gare è riuscito a partire in prima fila solo in sette occasioni e con appena 1 pole position.

Lorenzo è in uno stato di forma straordinario e viaggia verso la sua quarta vittoria consecutiva, il primo poker della sua carriera. Valentino sa perfettamente che è questo il momento decisivo per tirare fuori dal cilindro una delle sue invenzioni.

Magari ripetendo, domenica in gara, la stessa epica battaglia di sei anni fa…

Fonte: motogp.com