Matteo Zucchi, bello essere il primo leader del Campionato Italiano Turismo TCS, ma gli avversari ci sono e crescono.


Il pilota bresciano, al rientro nella categoria dopo le ultime stagioni trascorse tra le Gran Turismo, si gode il primato in classifica, ma rispetta la concorrenza. A partire da Liana ed Altoè che lo seguono in classifica, ma anche Vescovi, Palanti, Pelatti ed i giovanissimi Sciaguato.

Quanto vissuto nel primo weekend di Adria sembra dire che il Campionato Italiano Turismo TCS sia partito nel segno di Matteo Zucchi. E più di quanto non dica il vantaggio in classifica per un solo punto su Nicolò Liana o per tre su Giovanni Altoè, tutti nella front-line di una pattuglia di Seat Leon Cupra ST.

Se questo possa rappresentare un’analisi corretta, lo abbiamo chiesto al diretto interessato, il pilota bresciano che nella tappa inaugurale ha firmato pole, vittoria e giro più veloce di gara 1, per poi risalire sesto di gara 2 dal fondo della griglia al quale era stato costretto per l’uscita nel primo turno di qualifica.

“Diciamo che sono partito subito con il piede giusto – commenta Zucchi – Gli ultimi anni praticamente ho dovuto guardare gli altri correre. Poi ho avuto anche problemi alla schiena ed ero un po’ negativo. Ora sono partito carico, come gli anni buoni, con la voglia, positività. Cambiare e ritornare con Seat, con Tarcisio, mi ha fatto sentire a casa. Probabilmente questa cosa ha fatto bene. Ho lo stimolo giusto. Per qualcuno scendere da una Lamborghini potrebbe significare tornare indietro, invece per me è come prendere una sfida nuova che mi dà degli stimoli positivi”.

E cosa si prova a lasciare i 600 CV della Gallardo ed a salire sui 300 della Leon, peraltro in un’inusuale carrozzeria wagon?

“Beh, forse non è bellissima da vedere, non ti dico le battute, ma ci stà. L’ho provata solo un turno a Franciacorta, 20 25 minuti, prima del weekend di Adria. Ma mi ha sorpreso subito. È chiaro che ci siano tanti punti da migliorare. Ha veramente tanta potenza e questo genera anche un certo surriscaldamento delle gomme. Non riesci poi a mettere a terra tutti i CV, ma credo anche che Adria su questo aspetto rappresenti una pista a sé. Naturalmente sono tante le differenze con la Lamborghini. Lì ci sono il doppio dei cavalli in trazione integrale e quindi non tutti dietro, mentre nella Leon solo la metà, ma tutti davanti. Il peso è diverso, il trasferimento di carico totalmente diverso, è tutto un altro modo di guidare. Ne ho guidate di macchine con trazione anteriore, le conosco, mi sono trovato bene. Sulla Lamborghini era un modo diverso di guidare. La Leon non ti impegna fisicamente come Fun Cup o Mitjet, entrambe trazione posteriore, rudimentali. Qui mi diverto di più anche perché, tranne alla prima stagione, nel Lamborghini non ha mai avuto tutte le condizioni per poter vincere. Come dicevo prima, dovevo guardare gli altri correre perché avevo sempre problemi”.

Guardando ora al livello di competitività del Campionato, chi temi di più sul fronte prestazionale?

“Il primo weekend ha messo in luce Vescovi, Liana, Altoè. Ma sono certo che arriveranno anche altri che magari, con qualche km in più su una vettura nuova come questa, saranno competitivi alle prossime occasioni. Mi riferiscono in particolare ai più giovani, che hanno corso in kart. Come i fratelli Sciaguato che secondo me ritroveremo presto davanti. Un certo valore lo avranno anche altri piloti con specifica esperienza Seat, in termini di guida tecnica. Mi spiego. Qui non puoi frenare con il sinistro io lo facevo con le altre. Riuscivo anche ad accelerare contemporaneamente qui invece va in blocco. Lo facevo con la Leon Supercopa, la Mitjet, la Lamborghini. Alla staccata, guidando con i due piedi, quando porti la macchina in curva con la frenata, ti viene di premere sull’acceleratore, è una frazione minima di secondo, ma si fa su entrambi i pedali. È importante in frenata, ma anche in uscita per dare subito gas. Qui servirebbe un solo piede, io ne uso entrambi senza però sfruttare la tecnica alla quale ero abituato perché come dicevo va in blocco. Poi non gradisco molto l’ABS… In effetti in termini di guida paga molto anche la salvaguardia del mezzo e delle gomme in particolare. In gara 2 in rimonta sia partendo dal fondo che per gli handicap tempo, ho spinto molto e già dal sesto giro ho avuto difficoltà con gomme e freni. Ad ogni modo questo impiego sportivo per una vettura fondamentalmente stradale è anche un banco di collaudo preziosissimo per la Seat e per lo sviluppo del prodotto. Non a caso sulle gare siamo seguiti anche da tecnici della Casa madre e questo è molto stimolante per un pilota”.

Intanto in un programma di Misano ricchissimo e che vedrà ben 9 differenti campionati (tra i quali GT, Turismo TCR, Sport Prototipi e Porsche Carrera Cup Italia) ed un totale di 20 gare, l’appuntamento in pista con il Campionato Italiano Turismo TCS è per venerdì 2 giugno con le sessioni di prove libere in programma alle 14.05 e 22.10. Sabato sarà la volta delle prove ufficiali alle 12.55 e di gara 1 in notturna alle 22.30, mentre domenica gara 2 scatterà alle 18.10. Le due gare, entrambe da 38 minuti + 1 giro, saranno in diretta TV su Sportitalia (dgt 60 SKY225) e livestreaming su www.acisport.it.

I NUMERI DELLA STAGIONE 2017

Pole Position: Zucchi (1), Vescovi (1).

Vittorie: Zucchi (1), Liana (1).

Podi assoluti (vittorie escluse): Altoè (1), Vescovi (1), Palanti (1), Cherevan-Samsonov (1).

Giro più veloce: Zucchi (1), Altoè (1).

CAMPIONATO ITALIANO TURISMO TCS | LA TOP-10 IN CLASSIFICA

1) Zucchi Matteo, 25; 2) Liana Nicolò, 24; 3) Altoè Giovanni, 22; 4) Palanti Paolo, 15; 5) Cherevan Vladimir, 13; 5) Samsonov Igor, 13; 7) Vescovi Alberto, 12; 7) Pelatti Sandro, 12; 8) Rodio Alberto, 8; 10) Torresani Alessandra, 8 (Tutti su Seat Leon Cupra ST- Seat Motorsport Italia).