Monza 2018: Blancpain Endurance Series e Supertrofeo Lamborghini spettacolarmente insieme


di Maurizio Quarta

Pista e strada sono un binomio imprescindibile nella filosofia di mercato di Lamborghini.

Come ci raccontava Maurizio Reggiani , Chief Technology Officer del Toro in una recente intervista: “Le competizioni sono un eccellente terreno di test per raccogliere dati, informazioni ed esperienze che possano essere trasferite alla produzione di serie al fine di aumentare sia la maneggevolezza che la sicurezza delle nostre vetture SUPERsportive. C’è di più: in Lamborghini siamo molto orgogliosi di essere uno dei pochi costruttori che costruisce vetture da pista e da strada sulla stessa linea di produzione. La Huracan Super Trofeo e il GT3 vengono create seguendo lo standard Huracan, seguite da un gruppo di tecnici specializzati. Il fatto di produrre vetture da pista sulle linee standard ci dà significativi vantaggi in termini di qualità e di controllo dell’intero processo produttivo”.

Peraltro, con un investimento continuo in risorse a supporto delle competizioni, come ci diceva nella sua intervista Giorgio Sanna, Head Motorsport Lamborghini, attraverso “ … Un percorso di definizione e miglioramento continuo che abbiamo affrontato andando a rafforzare l’ufficio tecnico di Lamborghini Squadra Corse e facendo esperienza nelle gare internazionali di riferimento. … Lo sviluppo di Lamborghini Squadra Corse a livello organizzativo è la sfida che pensiamo di aver vinto alla luce dei risultati commerciali e sportivi ottenuti negli ultimi tre anni. I risultati in pista, per quanto difficili, sono il risultato di un lavoro preparato in maniera ottimale a casa, dove ci stiamo tuttora impegnando molto per consolidare il business e pianificare i programmi sportivi futuri”.

E, a coronamento di una strategia di lungo termine tra il campionato Blancpain Endurance Series e il Supertrofeo Lamborghini anche in tema di immagine, la conferma dell’abbinata vincente, progetto nato nel 2009, con un crescendo mondiale che ha portato alla creazione delle serie europea, asiatica e americana,

Il successo nasce da diversi elementi: l’alto numero di partecipanti; la sostanziale omogeneità delle vetture in pista, la formula articolata su due gare.

Quest’anno le vetture in pista erano addirittura 48, a fronte delle “solo” 35 dello scorso anno: ben 38 i debuttanti, incluso il fratello di Sebastian Vettel, Fabian, su una vettura del team Konrad Motorsport; qualche presenza femminile.

Due vetture su tutte.

La palma di protagonista assoluta va senz’altro alla numero numero 44 dell’Imperiale Racing, con Vito Postiglione, al terzo anno nella serie, e il polacco Karol Basz, invece al suo esrodio : partenza dalla pole in gara-1; corsa sempre in testa in testa per quasi tutta la gara fino al problema che nel giro conclusivo l’ha tolta dai giochi; giro più veloce; pole e vittoria in gara-2.

Altra grande protagonista la numero 5 di Giacomo Altoè e dell’olandese Job Van Uitert di Antonelli Motorsport: vittoria in extremis in gara-1 e terzo posto in gara-2 per i due giovanissimi debuttanti (17 e 19 anni rispettivamente).