Da semplice passatempo ad allenamento imprescindibile: questa la passione condivisa da tanti protagonisti del Campionato del Mondo MotoGP™.
I ragazzi che si sfidano sui circuiti di ogni continente sono i migliori piloti del mondo. Essi stessi consci dell’importanza di un allenamento fisico e mentale che permetta loro di farsi trovare pronti agli appuntamenti che contano.
Non è un segreto che molti dei protagonisti del Mondiale da tempo strizzino l’occhio anche ad altre due ruote: quelle cioè, senza motore. Il ciclismo è ormai diventato più di un allenamento per molti di loro, trasformandosi in una reale passione.
Accompagnati dalla rivista Sport Week, alcuni centauri hanno dismesso per qualche ora casco, tuta e guanti, per saltare in sella alle loro adorate bici, alla stregua dei ciclisti professionisti …del Giro d’Italia: visto che la location scelta era il circuito del Mugello!
Tracciato affascinante da percorrere in qualunque condizione e con qualsiasi mezzo, ha fatto da sfondo a un racconto nel quale i piloti si sono lasciati andare in tutto relax, descrivendo le loro personali “storie” con la bicicletta.
Perché di questo si tratta: di un rapporto, talvolta nato per caso o talvolta per esigenza, che va oltra la preparazione fisica. Ma che tutti all’unisono riconoscono utile per la concentrazione, fattore-chiave in uno sport come la MotoGP.
Non a caso il primo ad andare in testa al gruppo è il campione del mondo in carica, Marc Marquez (Repsol Honda): “È un allenamento perfetto. Nello stesso momento in cui ti prepari fisicamente puoi pensare a diverse cose, riflettere. Poi ti dà una sensazione di grandissima libertà. Ma l’aspetto più bello è che ti permette di trascorrere ore in compagnia degli amici”.
Dello stesso avviso anche il suo compagno di squadra Dani Pedrosa e il loro Team Principal, Livio Suppo. Non sono da meno i fratelli Espargarò, con Aleix più tranquillo e Pol invece fanatico del downhill.
Poi ci sono i “semi-professionisti”: piloti per cui la bici è molto di più che un semplice allenamento, quasi fosse uno status da abbracciare appena staccata la spina dal circus dei motori. L’appassionato per eccellenza è senza dubbio Cal Crutchlow (CWM LCR Honda), amico tra l’altro di Mark Cavendish.
Senza nulla togliere allo spagnolo Alvaro Bautista (Aprilia Racing Gresini) e al tedesco Stefan Bradl (Athinà Forward Racing): per gli amanti delle statistiche e delle curiosità, sono questi due piloti – insieme al sopracitato inglese – a prendere la bici 5 o 6 volte a settimana, macinando ad ogni uscita un qualcosa come 130-170 km!
Per alcuni, questo rapporto non è stato sempre eccezionale: “All’inizio mi faceva proprio schifo” ammette placidamente Bradley Smith (Monster Yamaha Tech 3). “Poi, però, mi è capitato di vedere posti meravigliosi in tutto il mondo. Che soddisfazione dopo aver pedalato in salita per ore: fatichi, fatichi, fatichi ma a un certo punto ti trovi davanti a panorami mozzafiato. È il premio che ti sei meritato. E poi ti aspetta la discesa, ti butti a tutta velocità. È pericoloso ma anche eccitante. E ti sen ti libero”.
Per altri invece, il ciclismo è diventato puro divertimento. Come nel caso di Michele Pirro, collaudatore del Ducati Team, che ha dichiarato con orgoglio: “L’anno scorso ho partecipato alla gran fondo di Cassani. Due ore e mezza di fuoco! È un mondo di pazzi perché gli amatori sono peggio dei professionisti. Stavamo per morire e alla fine si vinceva …un prosciutto!”.
Fonte: motogp.com