Una pazza, strana, caotica…Misano

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È successo di tutto nella 13ª gara della stagione 2015. E Marquez se la ride.

La ricorderemo come una delle gare clou della stagione 2015. Di sicuro, come la più rocambolesca tra le 13 andate in archivio, sia per le aspettative sia per l’epilogo. Forse non un numero casuale, eppure il Gran Premio TIM di San Marino e della Riviera di Rimini ha consegnato i suoi verdetti. In primis: quello della lotta per il titolo mondiale.

Il tutto esaurito della vigilia rispecchiava tutto l’interesse richiamato dall’idolo di casa Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP) che si presentava dinanzi ai suoi tifosi al vertice della classifica iridata in una sfida aperta contro il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo. Avete presente quel detto: ‘tra i due litiganti…’? Ebbene è andata proprio così. Quando infatti tutti si aspettavano scintille tra i due team-mate, quasi fosse una resa dei conti finale, è arrivata la pioggia a rimescolare gli equilibri.

Lorenzo partiva da favorito per il passo incredibile mostrato nelle libere ed evidenziato soprattutto in qualifica, in cui (grazie anche al nuovo tipo di asfalto che ha assicurato maggior grip) ha stracciato letteralmente il record della pole. Il pesarese ci aveva messo del suo, recuperando terreno e posizioni e piazzandosi in prima fila. Forse però, i due avevano fatto i conti senza un certo Marc Marquez (Repsol Honda)!

Il campione in carica, ormai lontano dal vertice della classifica, non si è mai dato per vinto neanche all’indomani del volo Silverstone. Ha continuato a lavorare a testa bassa, rimanendo sempre ai piani alti e piazzando due acuti nelle FP1 e nel Warm Up. Scattato bene insieme alle due Yamaha ufficiali, il talento di Cervèra si è ritrovato stretto nella loro morsa, seguendone anche le strategie quando è arrivata la pioggia a rimescolare le carte.

Già all’uscita dalla pit-lane, i due connazionali Lorenzo e Marquez, non si sono certo scambiati i complimenti per portarsi in testa. Ma un lungo a testa con lo scambio delle posizioni ha favorito il ritorno del Dottore che in una manciata di tornate, li infilava senza appello, accennando persino un tentativo di fuga salutato dalla folla in delirio. Solo che a quel punto… la pioggia cessava di cadere: il momento chiave di tutto il weekend.

Il pilota della Honda, dopo aver seguito le M1 per qualche giro e avendone appurato il progressivo deterioramento delle gomme rain, decideva di rientrare per primo per il secondo cambio moto. Con le slick Marquez ha iniziato letteralmente a volare con l’asfalto che andava via via asciugandosi. Lorenzo e Rossi hanno ritardato il rientro e suddetta mossa si è rivelata fatale per entrambi: Lorenzo è scivolato perdendo il posteriore e venendo scaraventato a terra dalla sua M1 alla curva 15; Rossi invece ha visto dissolversi tutto il vantaggio riuscendo infine a tagliare il traguardo in quinta posizione. Un risultato che sicuramente poteva esser ben diverso qualora fosse stato richiamato anzitempo ai box dal suo team.

Un vero peccato per il Dottore, che lascia Misano con un po’ di amaro in bocca per non esser riuscito a regalare una vittoria ai suoi fan, per aver interrotto la serie positiva di podi consecutivi e di non aver approfittato dello ‘zero’ di Lorenzo. Ma forse proprio da quest’ultimo punto il pesarese può guardare al GP di casa come al ‘bicchiere mezzo pieno’, avendo di fatto incrementato il suo vantaggio sul maiorchino da 12 a 23 punti.

La fortuna aiuta gli audaci: non lo scopriamo certo oggi, ma è quel che si è verificato per i piloti, entrambi inglesi, che hanno rischiato più di tutti e per questo sono stati premiati. Anzi, il famoso detto di cui sopra sono state le prime parole che Bradley Smith (Monster Yamaha Tech3) ha dichiarato appena tolto il casco. L’inglese, assieme al connazionale Scott Redding (Estrella Galicia 0,0 Marc VDS) ha giocato il jolly non rientrando nemmeno una volta in pit-lane e proseguendo in ogni condizione con le slick.

Il risultato assume ancor più rilevanza nel caso del pilota Honda: arrivato lungo al sesto giro alla curva 4, Redding è stato bravo a riportare la sua RC213V in pista senza affondare nella ghiaia; da lì è cominciata la sua ‘vera’ gara e, dandola ormai per ‘persa’, ha continuato a spingere al massimo, incurante delle condizioni meteo e di quelle dell’asfalto. Il britannico, promesso sposo Pramac per il 2016, è riuscito a braccare e superare la Open del rookie francese Loris Baz (Forward Racing) – a sua volta mai così avanti in stagione – andando a cogliere il suo primo podio nella classe regina MotoGP™.

Altro eroe della giornata è stato Danilo Petrucci (Octo Pramac Racing): il pilota di Terni ha chiuso nuovamente come prima delle Desmosedici in pista davanti ai compagni di marca in sella alle GP15 ufficiali, Andrea Iannone e Andrea Dovizioso (Ducati Team). Per la seconda volta consecutiva Petrux ha chiuso alle spalle di Rossi e ha confermato i progressi nella sua crescita professionale che erano già stati evidenziati col podio di Silverstone due settimane or sono.

In classifica il ternano conserva l’ottava posizione da Pol Espargarò (ritiratosi a 2 giri dalla fine) e Cal Crutchlow (fuori dalla Top 10 al traguardo), mentre Smith si piazza al 5º posto assoluto proprio tra i due ducatisti. In tema Open, balzo in avanti compiuto da Loriz Baz, che in un sol colpo scavalca i diretti rivali Hector Barberà e Jack Miller.

L’ordine di arrivo della classe MotoGP™ a Misano

Le classifiche Piloti & Costruttori