Valentino Rossi si confessa

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Valentino Rossi si confessa
Un lato di Valentino piú personale, quello che emerge dall’intervista di Ernest Riveras per Movistar TV.

Per la seconda volta quest’anno, Movistar TV bracca il nove-volte Campione per una chiacchierata che mette in luce il lato piú personale di Valentino. A pochi Km dalla sua Tavullia, alla vigilia del Gran Premio di casa in cui quest’oggi ha conquistato la sua prima fila della stagione, il 35enne esordisce parlando della sua familia e delle persone che gli sono vicine:

È difficile infatti venir a correre qui. Beh, da una parte è anche molto bello: magari dopo quest’intervista posso lasciare il circuito e andare a casa a mangiare, ed è una bella comoditá. Ma ci sono anche tanti amici e i familiari che vogliono venire a vedere la gara e allora devi saper gestire bene la situazione.

Per me è una cosa molto importante avere attorno della gente brava, non solo a fare il proprio lavoro, ma soprattutto di cui ti puoi fidare. E di queste persone, non ce ne sono molte. Mi piace avere un atmosfera familiare quando sono alle gare, perchè così mi fa stare tranquillo e posso pensare solo a guidare la moto.

Graziano [suo padre] quest’anno è venuto a meno gare, ma è sempre presente quando puó. Parliamo spesso di cose tecniche “fra virgolette”: mi spiega come mai a volte vado bene o qual è il motivo per cui altre non sono riuscito a stare davanti. È sempre molto divertente cercare di spiegargli il lavoro che si fa sulla moto e anche ascoltare il suo punto di vista.

Anche Stefania [sua madre] non viene sempre, ma va bene così: perchè quando c’è lei, è sempre tesa e mi mette pressione! Lei pensa di capire molto di moto; mi parla del pneumatico anteriore, della messa a punto, di che linea tenere in una curva e io le rispondo “sì, mamma, va bene”.

Per Luca [suo fratello] è difficile essere in questo ambiente. Puó avere dei vantaggi, ma anche molti svantaggi. Ma è coraggiosa la sua scelta di esser un motociclista. È bravo ed è veloce, ma abbiamo un problema adesso: è diventato piú alto di me! Ma è appassionato e mi diverto molto con lui, spesso andiamo ad allenarci insieme.

Il ‘Dottore’ tende a precisare di come la situazione sia cambiata ora con Marquez, mattatore in sella sella alla Honda, rispetto a quando vinceva lui nei primi anni nella classe regina:

Diciamo che era sbagliato quel che succedeva a me. Perchè la Honda va molto forte, probabilmente è la miglior moto in questo momento. Ma in ogni caso è Marc che sta facendo la differenza. Proprio come nel mio caso: anche allora la Honda era la moto migliore, e ce l’avevano anche Gibernau, Biaggi, il mio compagno di squadra Hayden, Ukawa, etc… Ma non so perchè, dicevano che io vincevo solo perchè avevo qualla Honda; per questo ho deciso di andare alla Yamaha: credo di aver dimostrato che vincevo perchè ero il piú forte.

Per alterne vicende negli ultimi 4 anni, Valentino ha vinto solo 1 gara ad Assen e in quell’occasione non abbiamo assistito ai suoi celebri festeggiamenti. Il pesarese infatti ammette che:

Al momento, non ci pensó piú. Per programmare questo genere di cose devi innanzitutto iniziare a vincere le gare e vincerne parecchie. Ad Assen l’anno scorso non avevo nessuna idea particolare e quindi ho preferito godermi la vittoria piú di ogni altra cosa. Ma credo sia normale. Mi sento piú grande, ho fatto le mie cose; se ci sará in futuro un’idea interesante…perchè no?

Passa dunque a parlare del suo rapporto col compagno di squadra Jorge Lorenzo, dal ‘muro’ del 2008 al rientro in Yamaha:

No, non lo farei perchè non è servito a niente e i dati passavano lo stesso. Ma è stato un mio errore. Perchè forte delle vittorie ottenute dopo anni di digliuno, pensavo che la Yamaha con me si sarebbe mostrata piú riconoscente, senza mettermi un pilota forte com Lorenzo nel box. Ma a mente fredda, ti dico che la Yamaha ha fatto bene e aveva ragione: perchè è giusto che un team ufficiale così importante avesse due piloti in grado di vincere. Poi negli il mio rapporto con Jorge è migliorato: il primo anno lui ha imparato tanto da me, in questi ultimi anni invece sto imparando io molto da lui.

Si congeda con un gioco, rispondendo a una domanda su un’ipotetico viaggio nel tempo, pensando agli avversari contro cui gli sarebbe piaciuto gareggiare:

Sicuramente contro Giacomo Agostini o magari Mike Hailwood, che sono i piú grandi di tutti i tempi. Ma mi sarebbe piaciuto correre anche contro Schwantz e Rainey, in quegli anni così ‘storici’ per le 500cc…

Fonte: motogp.com