Un’annata da rookie è sempre complicata, specialmente se si decide di entrare nel Campionato Mondiale eni FIM Superbike e giocarsela con teams del calibro di Kawasaki, Aprilia o Ducati… Ne è ben consapevole Giulio Bardi, team manager della neonata scuderia Hero EBR, che analizza così questa prima parte di stagione dei suoi piloti Aaron Yates e Geoff May:
“Senza dubbio sapevamo che sarebbe stata una sfida vera e propria considerando che qui ci sono i migliori team del mondo. Abbiamo iniziato a fatica, ma la moto è migliorata molto da inizio anno. Ci sono stati vari passi in avanti, come del resto anche gli altri team”.
A dimostrazione che le cose sono andate progredendo, a Laguna il team ha sfiorato la qualifica (lontana appena 14 millesimi)… “Negli States speravamo proprio di di qualificarci, non ci siamo riusciti ed è un vero peccato, ma questo significa che siamo migliorati moltissimo, anche se è vero che era l’unica pista di cui avevamo dati e che i nostri piloti conoscevano”.
Un anno da rookie come team ufficiale significa anche fissarsi obiettivi raggiungibili, come Bardi spiega ai microfoni di WorldSBK.com: “L’obiettivo non è cambiato dal primo giorno. Siamo qui per migliorare e crescere durante la stagione. I progressi sono arrivati, vorremmo essere lì davanti e giocarci la vittoria ma bisogna anche essere realisti. L’idea iniziale era entrare in zona punti costantemente nella seconda parte di stagione e credo che possiamo riuscirci”.
Infine un accenno alla prossima stagione, quando anche i regolamenti cambieranno. “Ancora non abbiamo un piano per il prossimo anno, ammette il team manager italiano. “Sono convinto che continueremo su questa linea ma è una decisione che spetta a EBR”.
“Un campionato del mondo è una vetrina perfetta per noi, per mostrare la nostra moto e per svilupparla con l’idea di competere con i migliori. La mia idea è che ci saremo senza dubbio”.
Fonte: worldsbk.com