Dopo due operazioni al polso destro negli ultimi mesi, il pilota americano del team Drive M7 Aspar torna in pista questo fine settimana dopo aver saltato quattro gare. Hayden spiega in questa intervista come è andato il suo processo di recupero e di come affronta il suo rientro nelle competizioni.
In cosa consisteva esattamente la seconda operazione cui ti sei sottoposto?
Nel polso abbiamo due file di piccole ossa, mi hanno tolto la parte superiore che era danneggiata per favorire la crescita di una nuova articolazione. Sembra pazzesco a raccontarlo, ma vedendo il risultato dalla radiografia è un’altra storia.
Qual è stato il principale problema: dolore, sensibilitá, perdita di forza nella mano …?
Una serie di cause diverse. Nelle ultime due gare prima dell’operazione e ho sentito che qualcosa non funzionava correttamente, non mi faceva guidare a mio agio. Il dolore era sempre lì, ma è qualcosa con cui ti abitui a convivere. Ho avvertito alcuni problemi di stabilità, perché le ossa si erano spostate nel frattempo: così, in determinati movimenti sentivo che qualcosa dentro il mio polso non si muoveva nel modo non corretto. Questi ed anche altri fattori come la perdita di mobilità e di forza, mi hanno portato a prendere la decisione di sottopormi all’intervento chirurgico.
Quanto tempo sei dovuto restare completamente fermo?
I primi dieci giorni dopo l’operazione sono stati di rigoroso riposo a letto: ero a San Diego, con la mano completamente immobilizzata. Dopo mi han messo una stecca asportabile, che potevo togliere per fare la doccia e pulire la ferita.
Qual è il parere del medico?
Devo ammettere che i medici mi hanno invitato a muovere la mano abbastanza rapidamente dopo l’operazione. È stata un’operazione delicata, che ha richiesto un lungo tempo di recupero. Il medico che mi ha operato è molto contento del risultato e soprattutto degli sviluppi successivi.
Sei tornato in sella? Come ti senti adesso?
La settimana scorsa finalmente sono salito in sella. Ho provato a guidare su una 125cc da dirt-track su una pista piana. La prima sensazione non è stata straordinaria, era chiaro che mi ci voleva ancora un po’ di tempo. Questa settimana invece sono tornato a girare un paio di volte e la sensazione era notevolmente migliorata, sono stato in grado di guidare senza pensare alla mia mano. Sono pronto e aspetto con ansia di rientrare.
Come hai vissuto queste quattro gare di assenza?
Sono andato a Indianapolis da spettatore, le altre le ho guardate da casa … è stato difficile, ma ho concentrato tutte le mie energie sul mio recupero. Ho lavorato duro in tutto questo tempo. Sono tornato e adesso sono molto felice di quanto fatto. Guidare la moto è la mia vita e la mia passione, non solo il mio lavoro. Il rientro non sarà affatto facile, ma sono pronto a correre di nuovo.
Cosa ti aspetti dal tuo rientro ad Aragon?
Sará dura riprendere il ritmo, il passo di gara, dopo aver trascorso così tanto tempo fuori dalla pista, ma sono pronto ad affrontare quel che mi si prensenterá. Purtroppo non posso avere la mia MotoGP in casa [ride], allenarmi con lei e vedere esattamente a quale livello mi trovo. Adesso sono impaziente di salire sulla mia Honda e vedere cosa succede. Non ha senso adesso porsi degli obiettivi: semplicemente, andiamo a Aragon e ci metteremo sotto con il lavoro, poi vedremo cosa succede. Durante questo periodo difficile è stato fondamentale il sostegno della mia famiglia, della mia squadra e dei miei tifosi per mantenere l’ottimismo e la voglia di andare avanti.
Fonte: motogp.com